Alla nostra terra
Vincenzo Scolamiero, galleria Edieuropa – Qui arte contemporanea, Roma
Enzo Scolamiero procede per cicli. Un bisogno di verificare attraverso il confronto di più fasi operative, un dato tema, ribadito e rinnovato in molteplici variazioni. Ma questa necessità razionale non ne raffredda l’emozione ed il piacere in lui così lirico ed insieme così sensuoso, del dipingere, del “fare pittura”. In altre parole la libertà e l’immaginazione di Scolamiero si acuiscono, precisano ed esaltano attraverso la conoscenza ed il possesso del tema. Le fascine, le foglie, i piccoli oggetti ai quali egli chiede lo spunto, l’incipit iniziale, sono dunque dei minimi pretesti per poi creare ed elaborare un racconto fatto di segni, colori, addensamenti materici, gesti impetuosi o teneramente estenuati, che hanno spesso un rapporto estraniato e quindi allarmante con lo spazio che li contiene, in parte ancora individuabile: l’angolo di una stanza, una parete vuota… Un “espediente” poi ripreso da Bacon per meglio focalizzare la violenza delle sue immagini erotiche. Ma non è né su una ipotesi di surrealtà, né tantomeno di realtà virtuale che opera Scolamiero. Il suo unico, appassionato scopo è la pittura, per lui più che una vocazione un ineludibile destino.
Lorenza Trucchi
1995