Del silenzio e della trasparenza – Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale – Siena – 2021/22




Del silenzio e della trasparenza

Sotto le volte medievali si alternano 60 grandi tele, lavori su carta, libri d’artista, video e altri materiali, frutto di una rigorosa ricerca che muove dalla forza astraente della poesia e della musica e prende forma in una pittura lenta, sedimentata, allo stesso tempo concreta e misteriosa.

Protagonisti della personale di Vincenzo Scolamiero, che già dal titolo Del silenzio e della trasparenza argomenta in bella forma arcaica lo spirito che la anima, sono alcuni recenti cicli di grandi tele e quaderni d’artista. Lavori eseguiti con pigmenti vari, inchiostri, chine e scintillanti polveri metalliche, a comporre forme solide e piane, lastre di colore e pieghe terrestri, tagliate dalla luce e scompaginate da un vento ancestrale.

Da quelle polveri Scolamiero ottiene l’oro, che tutto invade: dalle superfici luminose alle più oscure cavità, insinuandosi nelle pieghe della terra o distendendosi sul piano-limite della pittura. Un oro luminescente che accende le ombre e risplende nei colori.

I tanti registri dorati che dialogano con gli altri colori sembrano, qui al pianterreno del Palazzo Pubblico, rendere omaggio all’illustre scuola senese che dal Medioevo al Rinascimento ha insegnato a generazioni di grandi artisti come stendere dolcemente la foglia dorata sui fondi lignei, per poi lucidarla, punzonarla e far brillare le aureole, gli orli dei manti, le cornici e le ali degli angeli. S’innesta così, nella personale senese di Scolamiero, un nobile dialogo tra la sperimentazione contemporanea e la più alta tradizione. Oggi ne vediamo l’esito e insieme desideriamo conoscerne lo sviluppo.