Foglia di salice e corda di ferro, 2013/14
LE FORME E L’ANIMA

Bologna, Palazzo Fava. Attorno a Vermeer, a cura di Marco Goldin
Per molti aspetti il gesto del dipingere ha, nel lavoro di Scolamiero, proprio il valore dell’esercizio spirituale e un’importanza, perciò, che va oltre i singoli quadri e i singoli oggetti raffigurati. La perfezione e l’economia del movimento danno ritmo alla pennellata o sorreggono la dedizione amanuense, ipnotica delle carte. Il disegno sembra spesso derivare dal gesto come una sua proiezione diretta, eppure l’attenzione concentrata sul dev’essere indagata non in base a una sua autonomia, etica o estetica, ma in relazione ai mezzi con i quali Scolamiero indaga un’altra matrice della pittura: il senso dello spazio. Il colore, anche quando è dominato dagli sfondi più scuri, tende ad ampliare la superficie della raffigurazione dando respiro ai vuoti, alle distanze tra le linee e tra le figure, alla rarefazione delle atmosfere nelle quali gli oggetti sembrano fluttuare come se si muovessero in una pittura a tre dimensioni…
Stefano Catucci
2012